Val Brembilla

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Val Brembilla è un comune sparso italiano della provincia di Bergamo in Lombardia  situato in Val Brembilla, valle laterale della valle Brembana. Insieme ai comuni di Sedrina e Zogno costituisce un Distretto del commercio. È stato istituito dal consiglio regionale il 4 febbraio 2014, dalla fusione dei comuni di Brembilla e Gerosa. I comuni precedenti hanno risposto sì al referendum consultivo sulla fusione avvenuto il 1º dicembre 2013.Le prime elezioni comunali si sono tenute il 25 maggio 2014.

 

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Popolazione Residente
4.397 (M 2.213, F 2.184)
Densità per Kmq: 142,1
Superficie: 30,95 Kmq
Codici
CAP 24012
Telefonico Prefisso 0345
Codice Istat 016253
Codice Catastale M334
Informazioni
Denominazione Abitanti brembillesi
Santo Patrono Esaltazione della Santa Croce e San Giovanni Battista
Festa Patronale 13 giugno
Fondazione
Il comune è nato il 4 febbraio 2014 dalla fusione dei comuni di Brembilla e Gerosa
Etimologia (origine del nome)
Il toponimo è composto dall’unione del termine “valle” e dal nome Brembila, dal torrente Brembilla, a sua volta derivato dal fiume Brembo, con l’aggiunta del suffisso -ilis e desinenza femminile.
Località e Frazioni di Val Brembilla
  • Blello
  • Brembilla
  • Bura
  • Cadelfoglia
  • Camorone
  • Campetto
  • Foppa Calda
  • Musita
  • Canto del Ronco
  • Catramerio
  • Cavaglia
  • Cerro
  • Chignolo
  • Foppetta
  • Forcella
  • Gerosa
  • Laxolo
  • Malentrata
  • Sant’Antonio Abbandonato
Comuni Confinanti

 

Cosa visitare a Val Brembilla

 

MERCATO SETTIMANALE

Brembilla Via Don P. Rizzi lunedi 23 Banchi

 

CENNI STORICI:

Le origini del paese non sono completamente note, data la mancanza di riscontri certi. Si presume che alcuni piccoli insediamenti fossero già presenti ai tempi dei Romani e delle successive dominazioni, dato che la zona era iscritta in quella vasta porzione di terra chiamata Lemine.

Il toponimo indicherebbe il corso d’acqua chiamato appunto Brembilla che, attraversando il paese, sfocia nel vicino Brembo. Questo risalirebbe al Medioevo, periodo durante il quale il paese, composto da numerosissime contrade, cominciò ad assumere una certa importanza.

Va detto che in quel tempo parlando di Brembilla si intendeva un territorio molto più ampio del semplice centro abitato: ci si riferiva ad una zona comprendente tutta l’attuale valle Brembilla, ed i paesi della Valle Imagna posti sul monte Ubione.

Ed è proprio durante l’epoca medievale che il borgo vide imperversare scontri cruenti, molto più che nelle altre zone della provincia bergamasca, tra guelfi e ghibellini.

Di fazione ghibellina, Brembilla si trovò contrapposta a numerosi paesi limitrofi, tra i quali quasi tutta la valle Imagna, e vide tra i suoi elementi più rappresentativi Eugenio, Simone, Zavino e Mogna della locale famiglia dei Carminati.

In tutta la zona sorsero numerose costruzioni difensive, e Brembilla si dotò di fortificazioni quasi inespugnabili, in primis il castello sul monte Ubione, costruito nel X secolo.

Forte di una grande quantità di uomini il borgo tenne testa agli avversari i quali però, nel 1402, riuscirono ad avere la meglio. Venne decisa la distruzione del castello, i cui portoni vennero portati in trionfo dai Guelfi nel vicino paese di San Giovanni Bianco.

I ghibellini chiesero quindi aiuto ai Visconti, signori di Milano, che intervennero riuscendo a sconfiggere gli avversari e ad estendere il proprio dominio sulle valli della zona. Il modo con cui infierirono sugli avversari portò i guelfi a cercare più volte la vendetta con ulteriori uccisioni.

Dopo continui ribaltamenti di fronte il dominio dei Visconti e dei ghibellini fu definitivo, anche se il rancore guelfo dava spesso seguito a rivolte poi soffocate con le armi.

La situazione si rovesciò quando, nel XV secolo, la zona passò sotto il controllo della repubblica di Venezia che, in contrapposizione con i Visconti, sosteneva lo schieramento guelfo.

La Serenissima dovette però piegare la resistenza ghibellina che ancora covava in questa zona e non dava cenni di resa. L’apice arrivò nel 1453 quando i veneziani sferrarono l’attacco definitivo a Brembilla ricorrendo ad un inganno: convocarono infatti i capifamiglia del paese a Bergamo dove, invece di ascoltarne le richieste, li fecero arrestare. Fu quindi dato l’ordine di evacuare l’intero borgo di Brembilla entro tre giorni, passati i quali tutte le costruzioni vennero rase al suolo.

Gli abitanti, abbandonate le loro terre, ricevettero rifugio a Milano dove ancora comandavano i Visconti ed assunsero, a ricordo delle loro origini, il cognome Brembilla (poi traslato in Brambilla), oggi diventato identificativo del capoluogo lombardo.

Il nuovo paese venne riedificato in posizione leggermente più a nord rispetto al precedente, attorno a quella che venne chiamata Piazza Vecchia, e fu dotato di una cinta muraria. Le case, costruite con una maggior cura rispetto ai borghi limitrofi, denotano una condizione di vita migliore, frutto di un notevole sviluppo economico, partito verso la fine del XVIII secolo.

Notevole fu l’incremento delle attività artigianali e dei laboratori, tanto che l’occupazione ed i profitti hanno avuto un andamento costantemente crescente fino ai giorni nostri. Oggi difatti l’intera valle Brembilla risulta essere uno dei maggiori poli industriali di tutta la provincia bergamasca, con un’innumerevole quantità di piccole e medie aziende che operano in numerosi settori.

Infine, nel novembre 2002 un evento ha scosso la vita della comunità: una frana di grandi dimensioni, dovuta ad incessanti piogge, ha colpito la frazione di Camorone, cancellando parte del borgo. Grazie al tempestivo sgombero delle abitazioni non si sono verificati né vittime, né feriti.

Il territorio

Composto da numerose frazioni e località (la principale è Cadelfoglia, a cui vanno aggiunte LaxoloS.Antonio AbbandonatoCavagliaCerroCatremerioMalentrata e Camorone), è inserito in un contesto naturalistico che offre numerose escursioni.

In alcune di queste frazioni, Catremerio su tutte, è possibile ammirare la struttura del borgo che, dopo recenti restauri, ha mantenuto l’anima rurale che l’ ha contraddistinta nel corso dei secoli.

La frazione Malentrata poi è disposta con una struttura simile ad una fortezza, con le case arroccate ed unite tra loro e la tipica chiesetta settecentesca.

Il borgo di Cavaglia infine conserva ancora le caratteristiche abitazioni in pietra e legno con le porte ad arco.

La frazione Laxolo è nata sul terreno un tempo occupato da un lago, che si è poi prosciugato. Infatti, il nome della frazione, deriva da lac (lago) e solo (solitario).

Degna di nota è anche la chiesa parrocchiale del capoluogo. Dedicata a San Giovanni Battista, è stata edificata al termine del XIX secolo in stile neogotico su progetto di Elia Fornoni, e presenta intarsi di buona fattura di scuola locale.

La chiesa parrocchiale, dedicata a San Giovanni Battista, è stata edificata al termine del XIX secolo in stile neogotico su progetto di Elia Fornoni. Presenta intarsi di buona fattura di scuola locale.

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Numeri utili GENERALI

Carabinieri

112

Polizia Stradale

035.276.300

Polizia di Stato

113

Polizia Locale (centrale operativa) 

035.399.559

Vigili del Fuoco

115

Protezione Civile

035.399.399

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4197

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Pronto intervento ASM

800.014.929

Emergenza Sanitaria

118

Guasti fognature, acqua e gas   

035.216.162

Guardia medica

035.455.51.11

Enel (guasti luce) 

803.500

ATB     

035.236.026

Radio Taxi       

035.451.90.90

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