Oneta

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Popolazione Residente
616 (M 313, F 303)
Densità per Kmq: 33,7
Superficie: 18,26 Kmq
Codici
CAP 24020
Telefonico Prefisso 035
Codice Istat 016148
Codice Catastale G068
Informazioni
Denominazione Abitanti onetesi
Santo Patrono Apparizione della Madonna del Frassino
Festa Patronale 2 luglio
Etimologia (origine del nome)
Dal latino alnus (ontano) con passaggio di al in au e poi o e con l’aggiunta del suffisso -etum.

Il toponimo Oneta, localmente Oneda, è l’esito dialettale del latino “alnetum o alneta” derivato con il suffisso-etum di  valore collettivo da alnus “ontano”, in dialetto “önés” con  il significato di  “bosco degli ontani”.   Nelle varie citazioni documentarie che vanno dalla metà del 1300 sino alla fine del 1700, Oneta viene  scritto  con la lettera  H davanti, più raramente, lo troviamo indicato con “Villa”, nome della frazione capoluogo del  comune. “Villa” per gli antichi Romani era luogo di residenza, ma aveva  anche il significato di centro economico ed amministrativo di una estesa  proprietà di terre, dove si svolgevano specifiche  attività  produttive.

Lo Stemma di Oneta:

Tre monti di verde in campo azzurro  con una croce che sorge sulla cima di mezzo, nella  seconda  parte una lampada da minatore in campo  di colore argento.
 Parco delle Orobie Bergamasche
Località e Frazioni di Oneta
  • Cantoni d’Oneta collocata a 980 mt di altitudine
  • Chignolo d’Oneta situata in posizione panoramica incantevole a 830 mt, occupa la parte meridionale dell’esteso territorio di Oneta.
  • Scullera situata nelle vicinanze del torrente Riso.
  • Villa posta a 750 mt di altitudine è il capoluogo con sede municipale.
Comuni Confinanti

 

Cosa visitare a Oneta:

Chiese e altri edifici religiosi onetesi
 Chiesa della Plazza
 Chiesa di San Bartolomeo di Chignolo
 Chiesa Sant’Antonio Abate di Cantoni
 Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta
 Chiesa di San Rocco di Oneta

CENNI STORICI:

I primi insediamenti umani presenti sul territorio risalgono ad epoche molto lontane: i resti archeologici più antichi (2500-1200 a.C.) rinvenuti sul territorio circostante provano difatti lo stanziamento di popolazioni pre-celtiche in stretto contatto con la civiltà dei Camuni. Dopo il 1200 a.C. anche a Oneta si insediarono popolazioni provenienti dall’Europa centrale: i Celti. Solo dopo molti secoli le miniere della zona (zinco e piombo) conoscono lo sfruttamento intensivo da parte degli Etruschi, popolo di cui Oneta subisce la pesante espansione del 600 a.C. In tal senso sono riportate testimonianze degli storici romani Strabone e Plinio il Vecchio (nel “Naturalis Historia”), i quali attestano l’esistenza di attività estrattive nella zona.

Con i Romani infatti Oneta stringe stretti rapporti a scopo difensivo a seguito della discesa dei Galli Senoni del 428 a.C. È nel 196 a.C., anno della definitiva vittoria dei Romani sui Senoni che il paese assume il nome latino “Alnetum”. Il popolo di tutta la valle entra quindi gradatamente a far parte del sistema municipale dipendente dai Romani.

Le miniere fecero in modo che la zona prosperasse a lungo, sia in epoca medievale fino ai giorni nostri. Soltanto nella seconda parte del XX secolo queste caddero in disuso, provocando una grave crisi economica in tutta la valle del Riso.

Il territorio subisce le invasioni dapprima dei Goti di Alarico (401 d.C.) e successivamente degli Unni di Attila (450), ma saranno i Longobardi di Alboino ad insediarsi stabilmente e a costituire l’etnia e la cultura di Oneta (così come in tutta laLongobardia Maior) fin dal 569, anno il popolo germanico dei Longobardi arriva dalle aree dell’attuale Ungheria.

I primi documenti scritti che attestano l’esistenza del paese risalgono tuttavia all’anno 774, quando Carlo Magno in persona emanò un editto in cui si impegnava a cedere gran parte delle terre dell’alta valle Seriana, tra cui appunto Oneta, all’Abbazia dei monaci di Tours. Nel 1026, questi monaci permutarono a loro volta queste terre con altri terreni, a favore del vescovo di Bergamo. La costituzione del comune autonomo di Oneta, avvenuta nel XII secolo, fece sì che lo stesso vescovo donasse gran parte dei suoi beni (edifici e terreni) alla neonata entità amministrativa.

Dal 1166 anche il territorio di Oneta vive la discesa di Federico Barbarossa, sconfitto nel 1176 dalla Lega Lombarda nella storica battaglia di Legnano.

In epoca medievale il paese, appartenente alla ‘’facta’’ di San Lorenzo, risentì delle lotte tra fazioni guelfe e ghibelline, anche a causa della sua condizione strategica. Le lotte si protrassero fino al 1427 quando una delegazione di abitanti, unita ad esponenti di altri paesi limitrofi, si recò a Venezia, per porre fine alle vessazioni viscontee, affinché il paese passasse sotto la giurisdizione della Serenissima.

Insieme con tutte le popolazioni bresciane e bergamasche che nel 1427 (battaglia di Maclodio) entrarono a far parte della Serenissima, il comune di Oneta vive un periodo di fiorente prosperità economica e culturale.

Solo la sanguinosa discesa delle truppe napoleoniche, cui gli abitanti si opposero strenuamente, pose fine al lungo sodalizio con la Serenissima con il Trattato di Campoformio (1797). Napoleone infatti cedette i territori della Venetia occidentale (precipuamente Bergamo e Brescia) alla Francia, mentre il resto della Venetia passò sotto il dominio austriaco.

Dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo e il congresso di Vienna (1814), i territori culturalmente ed etnicamente disomogenei vengono accorpati sotto la dominazione austriaca con il nome di Lombardo-Veneto. Le vicissitudini storiche garibaldine e risorgimentali portarono invece alle attuali divisioni geografiche del territorio tra Lombardia e Veneto.

All’inizio del XIX secolo vi fu un accorpamento che vide coinvolti Gorno ed Oneta, ma la nuova entità amministrativa non durò più di una decina di anni, a causa delle forti proteste degli abitanti.

Al termine della Seconda Guerra Mondiale a Oneta cessa definitivamente l’attività mineraria e le miniere vengono definitivamente chiuse e il paese soffre per alcuni decenni di una grave crisi economica.

 

ITINERARI:

Il territorio comunale presenta una grande quantità di itinerari naturalistici adatti ad ogni esigenza: si va dalla tranquilla scampagnata adatta a chiunque, all’escursione riservata ad utenti più esperti ed allenati, ma anche a percorsi percorribili in mountain-bike. Durante il periodo invernale sono molti gli escursionisti che amano cimentarsi con lo sci alpinismo.

Di notevole importanza è il santuario della Madonna del Frassino, risalente al 1502. Posto sulle pendici del monte Alben, custodisce affreschi e sculture di buon pregio, ed è tutt’ora meta di pellegrinaggio da parte degli abitanti.

Importanti sono anche le chiese parrocchiali del capoluogo e delle frazioni Cantoni e Chignolo. La prima risale al XVI secolo e, dedicata all’Assunta, possiede importanti opere tra cui alcune di Andrea Fantoni ed un campanile che originariamente era utilizzato come torre in epoca medievale. La seconda chiesa parrocchiale è dedicata a S.Antonio e risale al 1575, mentre la terza è intitolata a San Bartolomeo e risale ad un periodo compreso tra il XVII ed il XVIII secolo.

Da visitare anche il Santuario della Madonna del Frassino situato a circa 2 km dal capoluogo Villa.

Numeri utili GENERALI

Carabinieri

112

Polizia Stradale

035.276.300

Polizia di Stato

113

Polizia Locale (centrale operativa) 

035.399.559

Vigili del Fuoco

115

Protezione Civile

035.399.399

Guardia di Finanza

117

Chiamata urgente su n° occupato 

4197

Corpo Forestale

1515

Pronto intervento ASM

800.014.929

Emergenza Sanitaria

118

Guasti fognature, acqua e gas   

035.216.162

Guardia medica

035.455.51.11

Enel (guasti luce) 

803.500

ATB     

035.236.026

Radio Taxi       

035.451.90.90

Pubblicato in Alta ValSeriana, PROVINCIA BERGAMO e Valle Seriana

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