Cortenuova

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Cortenuova è un comune italiano della provincia di Bergamo in Lombardia situato ai margini orientali della pianura bergamasca, tra la sponda sinistra del fiume Serio e quella destra del fiume Oglio, dista circa 24 chilometri a sud-est dal capoluogo orobico BERGAMO.

 

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Popolazione Residente
1.978 (M 997, F 981)
Densità per Kmq: 278,2
Superficie: 7,11 Kmq
Codici
CAP 24050
Telefonico Prefisso 0363
Codice Istat 016083
Codice Catastale D066
Informazioni
Denominazione Abitanti cortenovesi
Santo Patrono Sant’Alessandro
Festa Patronale 26 agosto
Etimologia (origine del nome)
Documentato con il nome di Curte Nova, è un evidente composto di “corte” e dell’aggettivo “nuova”.
Comuni Confinanti

 

CENNI STORICI:

Questo piccolo centro della pianura bergamasca può essere considerato uno dei paesi più ricchi di storia dell’intera provincia. Le sue origini risalgono già all’epoca romana, quando fu soggetto all’opera di centuriazione avvenuta anche in gran parte delle zone limitrofe. Al riguardo sul territorio comunale sono stati rinvenuti numerosi resti riguardanti tombe, lapidi ed utensili vari.

I secoli successivi, caratterizzati da una scarsa antropizzazione del territorio, videro l’arrivo dei Longobardi, con i quali si venne a creare una curtis, ovvero un villaggio rurale inserito in un contesto latifondista. Questo insediamento ebbe un notevole sviluppo grazie all’arrivo dei Franchi, ai quali si deve anche il primo documento scritto in cui si attesta l’esistenza del toponimo: in un atto risalente all’anno 877, l’imperatore Carlomanno dava in gestione i territori diCortenova al monastero di Bobbio.

L’importanza del centro crebbe grazie alla presenza di due importanti vie di comunicazione e commerciali che, intersecandosi proprio nelle vicinanze della Curtis Regia di Cortenuova, collegavano Milano con Aquileia e Bergamo con Cremona.

Il successivo consolidamento del Sacro Romano Impero portò allo sviluppo del feudalesimo, che si instaurò per tutto il periodo medievale. Il primo usufruttuario del territorio comunale fu un certo conte Didone, il quale lo cedette nel 915alla diocesi di Bergamo. Erano tempi in cui le diocesi erano comandate da vescovi-conte, che spesso infeudavano alcuni territori a propri parenti: è ciò che avvenne per Cortenuova nel secondo decennio dell’XI secolo, quando il vescovo Ambrogio Martinengo, diede in concessione il territorio di Cortenuova alla famiglia stessa dei Martinengo, che vi costruì un castello ed assunse il titolo di Conti di Cortenova. Di fazione guelfa ed alleata delle città di Brescia e Milano, estese la propria influenza su gran parte dei comuni attigui, nell’area compresa tra i fiumi Serio ed Oglio, suscitando le ire del comune di Bergamo.

Nei pressi di Cortenuova si scontrarono i due più grandi eserciti di tutto il medioevo: quello di Federico II e quello dellaLega, per un totale di circa 35.000 soldati. L’esercito della Lega in territorio bresciano aveva temporeggiato, aspettando che l’esercito imperiale si ritirasse nei quartieri invernali. Federico II allora finse di ritirarsi verso l’alleataCremona e si portò a Soncino. Da qui, quando l’esercito della Lega giunse sul territorio di Cortenuova, si mosse per attaccarlo. Sebbene la voce che poi i contadini si tramandarono per secoli, asserisse che quello che poi fu chiamato: Fosso Bergamasco, fosse stato scavato quella notte, probabilmente gli zappatori lombardi, si limitarono ad allargare un preesistente canale scavato dai romani. Su questo fossato, si svolse il primo scontro, costretti ad arretrare in vari punti, ed attaccati a nord dalle truppe di Bergamo, i soldati della Lega furono costretti a ritirarsi attorno al carroccio, e poi col sopravvenire del buio, a cercare la fuga, venendo però raggiunti dai bergamaschi sulle sponde del Serio in piena. La battaglia, che viene ricordata come Battaglia del Campo Rosso, o più semplicemente Battaglia di Cortenuova, ebbe luogo il 27 novembre 1237 e portò alla sostanziale distruzione dell’esercito guelfo. Furono fatti 5000-6000 prigionieri, e un numero di circa 10.000 caduti.

Il successo imperiale fu così netto che gli abitanti del borgo furono costretti a lasciare immediatamente le proprie abitazioni, che furono distrutte ed incendiate il giorno seguente. Anche il castello seguì la stessa sorte. Conseguentemente il territorio passò sotto la giurisdizione di Bergamo, che vietò a chiunque di risiedervi.

La condizione di luogo disabitato durò fino alla metà del XV secolo, quando le mutate condizioni politiche permisero un nuovo ripopolamento. Difatti il territorio aveva vissuto il passaggio alla Repubblica di Venezia, che aveva messo la parola fine alle lotte di fazione attuando una politica lungimirante, volta a ristabilire pace e tranquillità, unite ad un miglioramento economico. Questa difatti compì numerosi interventi volti al miglioramento delle condizioni sociali e lavorative, dissodando terreni e costruendo canali per l’irrigazione. Tra questi va menzionato il Fosso bergamasco, costruito al fine di stabilire in modo definitivo i confini territoriali tra lo Stato di terra di Venezia ed i possedimenti delDucato di Milano. Il fosso lambiva anche il territorio di Cortenuova, delimitandolo a sud ed includendolo definitivamente nei territori veneti.

I terreni vennero quindi donati dalla Serenissima al condottiero Bartolomeo Colleoni, che favorì la ricostruzione del paese e del vecchio castello, sui cui resti fece sorgere nuclei abitativi rurali, in cui ospitò il personale addetto alla manutenzione dei suoi possedimenti.

La popolazione cominciò a crescere, senza tuttavia superare poche centinaia di unità.

I secoli successivi videro il borgo passare dalla dominazione veneta a quella francese nel 1797 a seguito del Trattato di Campoformio, e poi a quella austriaca nel 1815 senza che qui accadessero eventi di rilievo. Dopo l’ultimo passaggio, avvenuto nel 1859 con l’annessione al Regno d’Italia, nel paese ha cominciato a verificarsi un incremento della popolazione che ha portato il numero dei residenti ad avvicinarsi alle duemila unità.

 

Numeri utili GENERALI

Carabinieri

112

Polizia Stradale

035.276.300

Polizia di Stato

113

Polizia Locale (centrale operativa) 

035.399.559

Vigili del Fuoco

115

Protezione Civile

035.399.399

Guardia di Finanza

117

Chiamata urgente su n° occupato 

4197

Corpo Forestale

1515

Pronto intervento ASM

800.014.929

Emergenza Sanitaria

118

Guasti fognature, acqua e gas   

035.216.162

Guardia medica

035.455.51.11

Enel (guasti luce) 

803.500

ATB     

035.236.026

Radio Taxi       

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Pubblicato in Bassa Pianura Bergamasca, Pianura Bergamasca e PROVINCIA BERGAMO