DESCRIZIONE
Chiuduno
Portale Web del Comune di Bergamo – Val Calepio Cidü ( i còi-lóngh ) – i butunér – i butù
Chiuduno è un comune italiano della provincia di Bergamo in Lombardia situato tra la pianura bergamasca e la Valcalepio, dista circa 15 chilometri ad est dal capoluogo orobico BERGAMO.
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Popolazione Residente | |
5.998 (M 3.013, F 2.985) Densità per Kmq: 904,7 Superficie: 6,63 Kmq |
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Codici | |
CAP | 24060 |
Telefonico | Prefisso 035 |
Codice Istat | 016073 |
Codice Catastale | C649 |
Informazioni | |
Denominazione Abitanti | chiudunesi |
Santo Patrono | Maria SS. Assunta |
Festa Patronale | 15 agosto |
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MERCATO SETTIMANALE: Venerdì
CENNI STORICI
CENNI STORICI:
Le origini del paese risalgono all’epoca della dominazione gallica, databili attorno al V secolo a.C. A tale periodo risale il nome del paese, originariamente Claudun, in cui appare il suffisso –dun, utilizzato dalle popolazioni celtiche per indicare un luogo sito in prossimità di colli o monti. La successiva colonizzazione romana modificò il nome in Claudunum, da cui deriva il toponimo attuale, e diede nuovi impulsi al borgo grazie alla presenza di una strada che collegava Bergamo conBrescia. Questa si trovava proprio alla base dei colli della Valcalepio, dove si sviluppò il paese.
I primi documenti in cui viene menzionato il nome del paese risalgono tuttavia all’anno 795, mentre nel 928 un atto riferisce di una cappelletta votiva dedicata a San Vito, di cui oggi non esiste più nulla.
In epoca medievale il paese ebbe notevole sviluppo, grazie alla presenza della strada di origine romana che, ricostruita un po’ più a monte, collegava il capoluogo orobico con la vicina città di Brescia, intersecata da quella che proveniva dalla Franciacorta. Questa invidiabile posizione rese Chiuduno soggetto alle mire politiche di varie signorie, allorché venne decisa la costruzione di una fortezza per proteggere il paese. Costruita sul colle che sovrasta il paese, inizialmente di proprietà vescovile, venne acquisita nel XIV secolo dalla famiglia Suardi, e caratterizzò la storia di Chiuduno al punto che su di essa vennero create storie e leggende riguardanti la sua impenetrabilità.
In tempi più recenti, il paese passò alle cronache per avere fornito ben tre partecipanti alla spedizione dei mille, organizzata da Giuseppe Garibaldi nel 1860 per ottenere l’unità d’Italia. Di questi tre il più importante fu indubbiamente Giuseppe Tironi, passato alle cronache come il trombettiere ufficiale della spedizione stessa.
Nel XX secolo il paese si caratterizzò per una spiccata propensione sia verso il settore industriale, sviluppando industrie di bottoni, sia verso quello agricolo, grazie alle coltivazioni di viti che permettono la produzione di ottimo vino denominatoValcalepio, riconosciuto con l’etichetta D.O.C. In entrambi i campi i prodotti sono rinomati in tutto il mondo.
Ha dato i natali a Guido Gambarini, insigne musicista e docente.
Ogni anno a fine maggio ha luogo la manifestazione “Lo Spirito del pianeta” presso il polo sportivo/fieristico, dove si tengono conferenze e si esibiscono con musica e danze rappresentanti delle culture di tutto il mondo.
ITINERARI DI CHIUDUNO:
Oltre al già citato castello, risalente al IX secolo, di cui oggi rimangono soltanto la torre ed alcune parti dell’originale fortificazione, è presente un’altra fortificazione, in località Cicola, al confine con il comune di Carobbio degli Angeli, con gli anni trasformata in un edificio rurale. Risalente al XVII secolo, di proprietà dei Suardi, possiede una caratteristica forma ad “U”.
Merita menzione anche la chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta, che venne costruita nel 1743 sulle basi di un precedente edificio di culto risalente al XV secolo, ed al cui interno si possono trovare opere pittoriche di particolare pregio.
I fratelli scultori Andrea e Gian Giacomo Manni di Rovio, residenti a Gazzaniga, vi realizzarono l’altare maggiore e l”altare dei Morti intorno al 1725 circa.
Poco distante si trova la vecchia parrocchia, da poco santuario, di San Michele posta sull’omonimo colle, inserita nel borgo medievale a cui apparteneva il castello, dove si trova un’interessante opera scultoria, una Pietà di Andrea Fantoni.
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