DESCRIZIONE
Locatello
Portale Web del Comune di Bergamo – Valle Imagna Locadèl ( i baelòcc )
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Popolazione Residente | |
825 (M 405, F 420) Densità per Kmq: 220,0 Superficie: 3,75 Kmq |
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Codici | |
CAP | 24030 |
Telefonico | Prefisso 035 |
Codice Istat | 016127 |
Codice Catastale | E640 |
Informazioni | |
Denominazione Abitanti | locatellesi |
Santo Patrono | Maria SS. Assunta |
Festa Patronale | 15 agosto |
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Locatello | Piazza Libertà | domenica (dal 01/07 al 31/08) |
6 Banchi |
CENNI STORICI
CENNI STORICI:
Il paese, composto da numerose contrade, vanta una storia millenaria: il primo documento scritto che ne attesta l’esistenza risale infatti all’anno 975, e si tratta di un atto in cui si ribadisce la concessione feudale, effettuata direttamente dagli imperatori del Sacro Romano Impero, a favore del vescovo di Bergamo. Il toponimo, da cui prende il nome il nobile casato dei Locatelli, dovrebbe derivare dalla voce leukos, che in celtico indica un campo circondato da bosco.
Il paese è suddiviso in ben 18 frazioni e località: Piazzola, Cà Prospero, Cà Marosio, Botta, Mus, Cà Felisa, Medile, Sassi, Disdiroli, Castelleno, Coegia, Fucine, Cantù, Bustoseta, Buonanome, Fiorinello, Follo e Cà Persico. Il nome dovrebbe trarre origine dal diminutivo di “Locate”, che si avvicina molto al celtico leukos (“campo circondato da bosco”), che a sua volta è simile al latino lucus, ossia “bosco sacro”. Un’altra ipotesi è che derivi dal nome proprio di persona Leucus, indicandone quindi una proprietà in tempi antichi, con l’aggiunta poi del suffisso -ate.
L’epoca medievale vide imperversare nella zona scontri cruenti, molto più che nelle altre zone della provincia bergamasca, tra guelfi e ghibellini. Questo per il fatto che la valle Imagna, prevalentemente guelfa, era in netta contrapposizione con l’attigua valle Brembilla, schierata con i ghibellini.
In tutta la zona sorsero numerose fortificazioni, e Locatello non fu da meno: nelle cronache viene menzionato un castello fortificato in località Cà Prospero, di cui oggi tuttavia non esistono tracce. Locatello si schierò attivamente con la fazione guelfa che vinse i primi scontri, tanto che i ghibellini chiesero aiuto ai Visconti, signori di Milano. Questi ultimi riuscirono a sconfiggere gli avversari e ad estendere il proprio dominio sulle valli della zona. Il modo con cui infierirono sugli avversari portò i guelfi a cercare più volte la vendetta con ulteriori uccisioni.
Dopo continui ribaltamenti di fronte il dominio dei Visconti e dei ghibellini fu definitivo, anche se il rancore guelfo dava spesso seguito a rivolte popolari, avvenute anche a Locatello tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo e soffocate con le armi.
La situazione si rovesciò quando la zona, nel 1428, passò sotto il controllo della repubblica di Venezia che, in contrapposizione con i Visconti, sosteneva lo schieramento guelfo. Seguirono distruzioni nei confronti dei possedimenti ghibellini, mentre i paesi guelfi, in primo luogo Locatello, ebbero un trattamento di favore come citato in documenti dell’epoca:
« I Valdimagnini per la loro integrità della fede e fedeltà alla Repubblica, difendendola contro il Duca di Milano, furono dal Doge con privilegi, grazie e favori arricchiti et onorati » |
((Effemeridi di Padre Donato Calvi) |
I secoli successivi videro pochi fatti di rilievo coinvolgere la piccola comunità che, forte del proprio isolamento, seguì le vicende del resto della provincia senza parteciparvi in modo diretto.
Sono nati prima i Locatelli o Locatello? – “Locatelli” è uno dei cognomi più diffusi in Valle Imagna. La domanda e lecita e la risposta è presto data: è il paese ad avere dato nome al nobile casato. Pare infatti che l’origine dei Locatelli sia proprio qui e la diffusione del cognome sia avvenuta a partire dal 1300 in molteplici varianti, per poi consolidarsi definitivamente in quello che tutti conosciamo oggi. Anche lo stemma del Comune richiama fortemente quello del casato dei Locatelli: si riconosce un allocco – in bergamasco “löc”, simile al toponimo del paese – posto al centro di tre monti e due stelle a lato del capo. Le stelle rappresenterebbero le frazioni principali, Disdiroli e Coegia, mentre il monte simboleggia la contrada di Botta.
Punti d’interesse – Da visitare è sicuramente la Chiesa dedicata a Santa Maria Assunta; si tratta di un edificio costruito durante il secolo scorso ma più volte riedificata e ristrutturata: pare infatti che sorga sulle “ceneri” di una chiesa già esistente in tempi passati, probabilmente nel 1400, della quale sono giunti fino a noi alcuni segni di affreschi. Al suo interno vi sono opere scultoree lignee risalenti al XV secolo e dipinti del 1500, fra cui una tela dell’artista locale Andrea Previtali che raffigura la Vergine con il Bambino insieme ai Santi Giovanni Battista e Girolamo. Un’altra interessante opera è la tavola del Caversegno, che rappresenta la Madonna e il Bambino fra le nubi, circondati da quattro santi.
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