Fiorano al Serio

Portale Web del Comune di Bergamo – Valle Seriana

Fiorano al Serio è un comune italiano della provincia di Bergamo in Lombardia situato sulla destra orografica del fiume Serio, dista circa 20 chilometri a nord-est dal capoluogo orobico BERGAMO ed è compreso nella Comunità montana della Valle Seriana.

 

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Popolazione Residente
3.000 (M 1.436, F 1.564)
Densità per Kmq: 2.727,3
Superficie: 1,10 Kmq
Codici
CAP 24020
Telefonico Prefisso 035
Codice Istat 016100
Codice Catastale D606
Informazioni
Denominazione Abitanti fioranesi
Santo Patrono San Giorgio
Festa Patronale 23 aprile
Etimologia (origine del nome)
E’ un composto del nome latino di persona Florius, con l’aggiunta del suffisso -anus. La specifica allude alla collocazione del paese sulla destra del fiume Serio.
Il Comune di Fiorano al Serio fa parte di:
 Comunità Montana Valle Seriana
Comuni Confinanti
Chiese e altri edifici religiosi fioranesi
 Chiesa parrocchiale di San Giorgio
 Chiesa dei Santi Fermo e Rustico

 

MERCATO SETTIMANALE

Fiorano al Serio Via XXV Aprile venerdi 12 Banchi

 

 

CENNI STORICI:

I primi insediamenti umani sarebbero riconducibili al VI secolo a.C., quando nella zona si stabilirono popolazioni di origine ligure, dedite alla pastorizia, tra cui gli Orobi. Ad essi si aggiunsero ed integrarono, a partire dal V secolo a.C., le popolazioni di ceppo celtico, tra cui i Galli Cenomani. Si trattava tuttavia di presenze sporadiche, che non formarono mai un nucleo abitativo definito.

La prima vera e propria opera di urbanizzazione fu invece opera dei Romani, che conquistarono la zona e la sottoposero a centuriazione, ovvero ad una suddivisione dei terreni a più proprietari, a partire dal I secolo d.C.. Questa opera assegnò appezzamenti più o meno vasti a coloni e veterani di guerra, di origine o acquisizione romana, i quali bonificarono i terreni al fine di poterli sfruttare per coltivazioni agricole ed allevamento di bestiame.

Ed è a questo periodo che dovrebbe risalire l’origine del nome del paese: secondo gli storici[3] questo deriverebbe daFlorianum, riconducibile a Florius, ovvero uno dei primi possessori di questi terreni, oppure da Florii, casato di patrizi romani. Del tutto priva di riscontri è invece la teoria che indicherebbe il toponimo come derivato dalla grande quantità di fiori presenti negli estesi campi posti attorno all’abitato.

In ogni caso durante questo periodo gli abitanti si basavano su agricoltura, principalmente nella piana del fondovalle, e pastorizia, nella zona collinare. Il centro abitato aveva dimensioni molto ridotte e si sviluppava attorno alla strada che collegava Bergamo con Clusone e l’alta val Seriana, in quel tempo importante centro di estrazione mineraria, percorrendo la zona ai piedi della montagna.

Questa antica traccia sarebbe riconducibile all’attuale mulattiera detta dei Cedrali, posta presso via Papa Giovanni XXIII nei pressi di casa Magni e che scorre dietro il campo sportivo ed il villaggio Giardini, sbucando poi a Semonte.

Chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire

 

La chiesa parrocchiale di san Giorgio

Il principale edificio del paese è indubbiamente la chiesa parrocchiale che, dedicata a san Giorgio martire, è inclusa nell’elenco dei monumenti nazionali. Edificata in stile rinascimentale, affonda le sue origini attorno all’XI secolo, come testimoniato dall’altare orientato ad Oriente e dalla venerazione di san Giorgio, caratteristiche proprie delle prime chiese. Questa sua collocazione temporale la rende una delle sedi religiose più antiche della val Seriana, tanto che originariamente essa includeva nella sua area di influenza i nuclei abitativi limitrofi, tra cui Rova, Gazzaniga, Orezzo, Semonte, Vertova e Colzate.

Citata per la prima volta in un documento del 1260, fu la prima chiesa edificata all’interno dei confini dellaConfederazione de Honio. Nel corso del XVI secolo fu sottoposta ad una serie di modifiche strutturali, tra cui l’aggiunta del campanile (nel 1510) e di una navata nel suo lato posto a monte (1520). Con il passare dei secoli tuttavia perse gran parte del suo prestigio a livello ecclesiastico a scapito della realtà di Gazzaniga, tanto da perdere l’autonomia religiosa nel 1830, riconquistata però già nel 1877. Un’ultima ristrutturazione, avvenuta tra il1900 ed il 1908 su progetto di Virginio Muzio, l’ampliò dotandola di un’altra navata laterale, questa volta nel lato posto verso valle, e l’allungò di un’arcata, portandola alle dimensioni attuali. Contestualmente nell’altare maggiore, opera secentesca della Bottega di Bartolomeo Manni, vennero collocate le reliquie dei santi Prospero e Simplicio.

All’interno si possono ammirare numerose opere di gran valore, tra cui numerosi affreschi cinquecenteschi rinvenuti durante i lavori di restauro, ed una serie di pale d’altare di artisti quali Gian Paolo Cavagna (L’ultima cena), Enea Salmeggia (La Madonna del Rosario), Troilo Lupi (Adorazione dei Re magi), Vincenzo Angelo Orelli(L’Addolorata) ed Enrico Albrici (Madonna col Bambino in gloria).

Tuttavia la principale opera è senza dubbio il polittico, risalente al 1575, eseguito dal pittore albinese Giovanni Battista Moroni. Dipinto ad olio su tela è costituito da sei pannelli: in quello centrale è rappresentato san Giorgio a cavallo nell’atto di trafiggere il drago con a fianco una nobile donzella; in quello della cimasa è dipinta la Vergine col Bambino; ai due lati in basso sono raffigurati Sant’Alessandro e S. Defendente; ai due lati in alto, Santa Lucia e Santa Apollonia. Il Moroni ebbe un compenso di lire 400 ed una soma di frumento. Il polittico, durante il primo conflitto mondiale (1915-18), fu trasferito dal governo a Roma, venendo riconsegnato a Fiorano al Serio il 18 luglio 1920. Nell’agosto 1946 fu restaurato da Arturo Cividini di Bergamo, mentre nel 1977 fu esposto nel Palazzo della Ragione a Bergamo in occasione della mostra dedicata al pittore albinese.

Altri edifici

 

La Tribulina di Gromei

Restando in ambito religioso, particolare importanza ricopre anche la chiesa di san Fermo, posta presso l’omonimo pianoro situato a monte del centro abitato. Edificata con dimensioni assai modeste nel 1630 durante l’ondata di peste di manzoniana memoria, periodo in cui veniva utilizzata come luogo dove portare gli appestati, venne ampliata verso il 1666.

Ulteriori ingrandimenti, avvenuti nella seconda metà del XIX secolo e poi nel 1929 la portarono alle dimensioni attuali, dotandola di una pala d’altare di Domenico Carpinoni (Madonna con santi Fermo e Rustico), rubata però nel1974. Un’altra serie di restauri, iniziati nel 1971 e terminati nel 1983, permisero la scoperta di pregevoli affreschi secenteschi raffiguranti san Patrizio e sant’Antonio.

Ai limiti dei confini comunali, nella parte più a monte, si trova anche la piccola chiesetta (chiamata anche Tribulina) dei Gromei, di proprietà privata fino al 1956, quando il comune l’acquistò dalla famiglia Magni e la sottopose e ristrutturazione terminata nel 1982. Di aspetto semplice e dimensioni assai contenute, presenta gli aspetti tipici delle chiese agresti e rurali.

Degne di nota sono infine il convento delle Suore Orsoline della Beata Vergine Immacolata, dove è attivo un istituto scolastico fondato nel 1818 e, in ambito civile, la villa Martinelli, edificio privato edificato tra il 1923 ed il 1924, situato sulla centrale via Locatelli.

Itinerari naturalistici

Numerose sono le opportunità per chi volesse passare un po’ di tempo immerso nella natura, con molti sentieri che si snodano sulle pendici delle propaggini circostanti. Tra i principali vi è quello contrassegnato con segnavia del CAI numero 523 che si dirama dalla chiesetta di san Fermo, raggiunge la Tribulina dei Gromei e sale nel borgo di Dossello presso Orezzo, per solcare le pendici del monte Cedrina e toccare le località di Osciöl, Coldrè e Cà de Spì, prima di terminare il suo corso presso il monte Poieto.

Inoltre è d’obbligo citare la Ciclovia della Valle Seriana che transita sul comune lungo il corso del fiume Serio. Essa raggiunge il territorio comunale da Sud tramite un ponte sul fiume Serio che la collega con il territorio di Cene, nei pressi della valle Asinina, costeggia quindi il cimitero ed il campo sportivo, per poi giungere all’isolotto della Boschina, posto tra un canale artificiale ed il Serio, dove è presente un parco pubblico con aree di sosta, spazi giochi per bambini ed un chiosco.

Folklore e tradizioni[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda la tradizione, l’appuntamento più importante è il falò di san Giorgio. Questo rito si svolge la sera del 22 aprile, giornata che precede la festa di san Giorgio, protettore della Parrocchia, ed ha luogo proprio sul sagrato dell’edificio sacro dedicato al santo patrono. Qui vengono ammucchiate grandi quantità di cataste di legna che vengono bruciate al calare delle tenebre. Le origini di questo rito sono antichissime, tanto che pare possano essere fatte risalire ad un’antica usanza pagana, poi mutuata per fini religiosi. Il rito, di indubbio fascino, è molto sentito dagli abitanti del paese, ma suscita interesse anche nei paesi vicini, tanto da attirare numerosi visitatori.

Un’altra iniziativa folkloristica è la corsa delle uova (”Corsa de öf” nel dialetto di Gandino), che si svolge con cadenza annuale dal 1931. Si tratta di una vera sfida agonistica che vede protagonisti due atleti: il primo deve percorrere di corsa, nel minor tempo possibile, il tratto Gandino-Fiorano Al Serio-Gandino, per un totale di poco superiore ai 12 chilometri. Il secondo contemporaneamente deve raccogliere una alla volta cento uova, poste ad un metro l’una dall’altra lungo la gandinese via Dante.

L’origine della manifestazione risiede in una sorta di scommessa, che nel 1931 ebbe come protagonisti Renzo Archetti e Giovanni Bonazzi. Il primo, impegnato nel percorso verso Fiorano, si aggiudicò la prova. Al contrario delle apparenze, è infatti favorito il concorrente che si accinge nella mini-maratona, in quanto la distanza percorsa dal raccoglitore d’uova è sì inferiore (10.100 metri secondo calcoli matematici), ma molto più spezzettata e discontinua rispetto a quella del corridore. Ne deriva una gara estremamente incerta, spesso risolta all’ultimo metro oppure all’ultimo uovo. Storicamente la corsa si svolge nella sera di antivigilia (venerdì) della prima domenica di luglio, solenne ricorrenza gandinese in onore dei santi Martiri Patroni Quirino, Flaviano, Valentino e Ponziano.

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Numeri utili GENERALI

Carabinieri

112

Polizia Stradale

035.276.300

Polizia di Stato

113

Polizia Locale (centrale operativa) 

035.399.559

Vigili del Fuoco

115

Protezione Civile

035.399.399

Guardia di Finanza

117

Chiamata urgente su n° occupato 

4197

Corpo Forestale

1515

Pronto intervento ASM

800.014.929

Emergenza Sanitaria

118

Guasti fognature, acqua e gas   

035.216.162

Guardia medica

035.455.51.11

Enel (guasti luce) 

803.500

ATB     

035.236.026

Radio Taxi       

035.451.90.90

Comuni Confinanti

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