Castione della Presolana

Portale Web del Comune di Bergamo – Valle Seriana Cas-tiù (i patatù) – i gosatù – i morsì

Castione della Presolana è un comune della provincia di Bergamo in Alta Valle Seriana , sito alle pendici del Pizzo della Presolana e del Monte Pora, giace in aperta e assolata posizione su un ampio terrazzamento posto sopra la valle di Tede, il territorio appartiene al bacino imbrifero del torrente Borlezza che versa le sue acque nel lago d’Iseo.

 

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Popolazione Residente
3.416 (M 1.719, F 1.697)
Densità per Kmq: 80,3
Superficie: 42,56 Kmq
Codici
CAP 24020
Telefonico Prefisso 0346
Codice Istat 016064
Codice Catastale C324
Informazioni
Denominazione Abitanti castionesi
Santo Patrono Sant’Alessandro
Festa Patronale 26 agosto
Etimologia (origine del nome)
La prima parte del nome deriva da Castellio, -onis, con il significato di castello. La seconda, assunta nel 1863, si riferisce alla posizione geografica del paese, alle pendici meridionali della Presolana.
Cosa visitare a Castione della Presolana:
Località e Frazioni di Castione della Presolana
Comuni Confinanti

MERCATO SETTIMANALE

Castione della Presolana Via G. B. Regalia mercoledi (dal 01/07 al 31/08) 25 Banchi

 

CENNI STORICI:

A partire dal 1863, anno nel quale il Regno d’Italia autorizzava il comune castionese ad assumere la denominazione di Castione della Presolana, l’assetto politico rimane pressoché invariato; l’autonomia comunale e la tranquillità politica, hanno permesso la crescita economica della popolazione. La vita locale era dedicata allo sfruttamento dei boschi, all’allevamento di bovini, caprini e ovini. Cure molto particolari erano riservate a quegli appezzamenti di terreno che dovevano servire per garantire agli animali un’adeguata alimentazione. I prati, ben concimati, consentivano perciò fino a tre tagli di fieno annuali. Tra un taglio e l’altro, nelle zone impervie dove non si riusciva a concimare, veniva effettuata la raccolta del cosiddetto “fe magher” /fieno magro) che, mescolato all’altro, serviva per tutto l’inverno. A ottobre, quando ormai la stagione era alla fine, si raccoglieva il “patos” (insieme di foglie ed erbaccia) destinato alla preparazione dei giacigli invernali per gli animali. Il taglio delle piante rappresentava cospicui utili per i commercianti; il territorio veniva sfruttato a fondo anche con il commercio della terra pura e semplice e il lavoro di tagliapietre era molto diffuso nella zona, vista la bellezza del sasso locale utilizzato ancora oggi per la costruzione delle case. L’agricoltura rappresentava una fonte importante di sostentamento consentendo di approdare alla completa autonomia per le famiglie che vi si dedicavano.

Il frumento era particolarmente diffuso nelle zone pianeggianti di Castione; la Valle dei Mulini, con il suo inesauribile corso d’acqua, garantiva il perfetto funzionamento delle macine per la lavorazione. Proprio pochi anni fa, l’ultimo mulino rimasto, è diventato un ristorante museo fonte di attrazione per turisti. Le abitazioni rispecchiavano le esigenze dei “tanti”, nel senso che venivano costruite per essere, oltre ad un luogo di lavoro, un ritrovo sociale. Le case erano posizionate molto vicine fra di loro, in nuclei di più famiglie che, alla sera, dopo il lavoro, si ritrovavano tutti attorno allo stesso fuoco, nella grande cucina, per mangiare e raccontarsi il quotidiano. Generalmente, le case, erano formate da due piani: a piano terra presentavano un porticato ad arcate eseguite in pietra locale, che si affacciava sulla cucina e sulla stalla; mentre sopra, collegati con scale di legno, vi erano i locali di abitazione con piccole finestre. Vicino alla stalla veniva costruito un ulteriore porticato che fungeva da deposito per l’attrezzatura di lavoro, sopra il quale c’era ilfienile che permetteva il foraggiamento del bestiame essendo collegato con la stalla per mezzo di un buco. Differente era la costruzione dell’alpeggio estivo che presentava una stalla con sopra il fienile e lateralmente veniva predisposta una stanza denominata “casì ” per la produzione del formaggio. La vicinanza della nostra vallata alla città di Bergamo e Milano, insieme all’aria pura e salubre dell’ambiente montano, sono stati i motivi per i quali, agli inizi del Novecento, alcune delle famiglie più facoltose, hanno iniziato a costruire i primi alberghi e le prime case di vacanza. Nel 1913, il Club Alpino Italiano, organizzò le gare nazionali di sci, alle quali seguirono altre manifestazioni sportive molto importanti. Fra queste ricordiamo la “Coppa Principe di Piemonte”, una gara a livello nazionale disputatasi il 5 febbraio 1928. Nel 1930 si costituisce la “Pro Castione”, un sodalizio che detta l’avvio ad un’attività promozionale del turismo locale. Questa organizzazione era rappresentata da un comitato, del quale facevano parte personaggi illustri, sia locali che “forestieri”, tutti accomunati da un unico scopo: sviluppare il turismo e la villeggiatura a Castione della Presolana. Nello stesso anno si costituisce anche lo “Sci Club Presolana” che, fra suoi soci, poteva contare la presenza di deputati e senatori, che avevano già scelto Castione come meta delle proprie vacanze. I responsabili dello “Sci Club Presolana” tracciarono numerose piste di discesa, fondo e venne realizzato un trampolino di salto in località “Romentarek”; insomma un comprensorio capace di soddisfare ogni esigenza. Ancora oggi si può notare, ai piedi del Monte Scanapà, la vecchia costruzione che serviva a far muovere la slittovia. Sotto la calce sbiadita della facciata, si può ancora leggere la scritta che ricorda quello che fu, certamente, uno dei primi impianti di risalita a fune della bergamasca. La slittovia era una sorta di “chiatta” della neve, montata su pattini, con una navetta che saliva e una che scendeva; poteva trasportare una quindicina di sciatori su due panche.

Tutti questi enti cercavano di promuovere la zona con un pacchetto di iniziative capace di soddisfare ogni esigenza turistica estiva ed invernale, con la possibilità di soggiornare negli alberghi e pensioni oppure affittare appartamenti. Le ville signorili di facoltosi uomini politici, di cultura e industria, erano meta di richiamo, una sorta di “biglietto da visita” per confermare che la località era già stata scelta come luogo di villeggiatura esclusiva. Una promozione che iniziava a richiamare l’attenzione verso nuovi investimenti, nuove attività e lavori, l’inizio di quel sospirato benessere per il quale si concentravano tutti gli sforzi della “Pro Castione” e dello “Sci Club Presolana”. Verso la metà degli anni “50, quando ormai l’eco della II Guerra Mondiale si era spento, iniziava un vero e proprio boom economico. Si assiste alla trasformazione radicale dell’attività prevalente della popolazione di Castione della Presolana; l’agricoltura e l’allevamento non sono più l’occupazione principale e lasciano posto al turismo e all’edilizia residenziale.

 

Chiesetta di San Peder (San Pietro).
La chiesetta di San Peder sorge su di un picco roccioso nel territorio del comune di Castione della Presolana, nella frazione di Rusio, eretta intorno all’XI secolo, fu ricostruita nel 1580 e ristrutturata nel 1974, domina la Valle dei Mulini ed il territorio del comune di Castione della Presolana. È considerata il primo edificio religioso della zona, internamente ed esternamente sono presenti pitture murali risalenti al 400-500. In particolare alla sinistra della navata è ritratto un Cristo crocifisso di autore ignoto, risalente al 500, mentre nel presbitero, sempre dello stesso periodo è dipinto un Cristo risorto. Altri dipinti che ritraggono la vergine col Bambino, S. Pietro (che da il nome alla chiesetta) con S. Paolo, S. Antonio abate e S. Alessandro sono ritratti nell’arcata principale. Sono ancora presenti alcuni ornamenti in marmo saccaroide originali del periodo medievale.

Il salto degli sposi  SCHEDA DETTAGLIATA

Dalla Piazza del Comune di Castione si sale verso il Giogo della Presolana, seguendo la strada provinciale che si arrampica fino al Passo con una serie di tornanti. Dopo aver superato le località di Bratto e Dorga, uno scenario affascinante si presenta agli occhi del visitatore

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Parrocchie:  
S. Alessandro Martire – Castione – Don Stefano Pellegrini 0346 60005
Natività di Maria Vergine – Bratto – Don Paolo Piccinini 0346 31193
SS. Trinità – Dorga – Don Giulio Manenti 320 4564589
   
Numero unico di emergenza 112
Emergenza sanitaria 118
Corpo Volontari Presolana 0346 60666
Ospedale M.O.A. Locatelli – Piario (Groppino) 035 3066111
Centro Unico Prenotazioni 800 638638
Ottico 0346 61129
Farmacia di Castione 0346 60036
Dispensario Farmaceutico di Bratto 0346 31289
Polizia Unione dei Comuni della Presolana 0346 74489
Vigili del Fuoco 115
Sala Operativa Antincendio Boschivo 0346 42000
Soccorso Alpino 0346 23123
Consorzio Forestale Presolana 0346 62474

Comuni Confinanti

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INFORMAZIONI

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