DESCRIZIONE
Azzone
Portale Web del Comune di Bergamo – Val di Scalve Sù (I sùch) – i süchècc
Azzone è un comune italiano della provincia di Bergamo in Lombardia situato sulla sinistra orografica del torrente Dezzo, in Valle di Scalve, si trova a circa 47 chilometri a nord-est del capoluogo orobico BERGAMO. Il comune fa parte della Comunità montana di Scalve.
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Popolazione Residente | |
400 (M 206, F 194) Densità per Kmq: 23,8 Superficie: 16,84 Kmq |
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Codici | |
CAP | 24020 |
Telefonico | Prefisso 0346 |
Codice Istat | 016017 |
Codice Catastale | A533 |
Informazioni | |
Denominazione Abitanti | azzonesi |
Santo Patrono | SS. Filippo e Giacomo |
Festa Patronale | primo maggio |
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CENNI STORICI
CENNI STORICI:
Il territorio si compone, oltre che del capoluogo, anche delle frazioni di Dezzo (nella sua porzione posta sulla sinistra orografica del fiume omonimo) e Dosso.
Delimitato a nord-est dal pizzo Camino e dalle alture denominate le Pale (i cui profili compaiono sullo stemma comunale) che lo dividono dalla Val Camonica, comprende la Riserva Naturale Regionale Boschi del Giovetto, luogo di alto interesse naturalistico, anche per la presenza di formiche autoctone appartenenti alla specie della formica rufa.
Il verde lussureggiante invita i numerosi turisti ad escursioni adatte ad ogni tipo di esigenza: da quella più semplice, adatta a bambini e famiglie, a quelle più impegnative, per gli amanti del trekking e dello sky-race.
Indizi fanno supporre che questa contrada sia uno degli insediamenti stabili più antichi della Valle di Scalve (Pedrini, E.). Non si conoscono però dati certi circa l’epoca della sua fondazione: si può comunque ipotizzare che la contrada fosse abitata in epoca pre-romana. Già allora erano sfruttate, in maniera rudimentale, le grandi risorse minerarie della zona.
I secoli successivi videro il borgo passare sotto il controllo del Sacro Romano Impero guidato da Carlo Magno, che donò l’intera zona ai monaci di Tours. Questi successivamente la permutarono in favore del Vescovo di Bergamo, il quale diede investitura feudale ai Capitani di Scalve.
Questi ultimi furono di fatto esautorati dalla costituzione dell’Universitas di Scalve, una piccola istituzione feudale molto simile ad una repubblica, che garantiva grandi privilegi agli abitanti ed un’autonomia al limite dell’indipendenza. Questa garantiva l’esenzione del servizio militare, libertà di caccia e pesca, nonché sgravi fiscali e la possibilità di sfruttamento delle miniere presenti in zona.
Con il passaggio alla Repubblica di Venezia, avvenuto nel XV secolo, Azzone mantenne i privilegi conquistati precedentemente, andando a costituire con le altre contrade scalvine la Comunità grande di Scalve.
Soltanto verso la fine del XVII secolo si dotò di un proprio statuto, venendo riconosciuto come contrada e, con il termine della dominazione veneta e l’avvento della Repubblica Cisalpina, acquisì la propria autonomia comunale, inglobando nei propri confini anche la contrada di Dezzo (nella sua porzione posta sulla sponda orografica sinistra).
Lo status di comune durò poco più di un decennio, dopodiché venne nuovamente accorpato al comune di Vilminore, unitamente al vicino borgo di Colere.
La fine della dominazione francese ebbe ripercussioni anche sulle piccole comunità scalvine che riacquistarono la propria autonomia, ritornando ai confini precedentemente stabiliti.
Il tutto durò fino al 1927, anno in cui il regime fascista fece una grande opera di accorpamento tra parecchi comuni delregno d’Italia. Fu il caso anche di Azzone, che si trovò nuovamente unito a Colere, con la denominazione di Dezzo di Scalve. Soltanto nell’immediato dopoguerra, precisamente nel 1947, i comuni si separarono definitivamente, con Dezzo nuovamente relegato a ruolo di frazione di Azzone.
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
Chiesa parrocchiale San Filippo e San Giacomo
La chiesa parrocchiale, dedicata a San Filippo e San Giacomo, riedificata nel periodo 1724 – 1733 e ampliata nel 1860, presenta opere di Antonio Cifrondi, e la Torre civica, di origine medievale (XIV secolo), utilizzata anche nello stemma del comune stesso.
Chiesa Santa Maria Maddalena
Situata nella frazione Dezzo, la chiesa di Santa Maria Maddalena conserva anch’essa dipinti del Cifrondi, tra cui la Madonna Addolorata.
ITINERARI DI AZZANO SAN PAOLO:
Chiesa di San Paolo
Il presbiterio e parte della navata centrale della chiesa di San Paolo esistevano già nel XV secolo; nel 1705 la navata centrale fu allungata e rifatta in forme barocche, ma solo nel 1886 furono aggiunte le navate laterali su progetto dell’architetto Antonio Piccinelli. Il campanile, staccato dalla chiesa, fu costruito nel 1731. La volta della navata centrale è affrescata con scene della vita di San Paolo, l’abside è decorato con affreschi tra cui ne spiccano due attribuiti adAntonio Cifrondi: un’Ultima cena molto ben conservata e un Sacrificio diMelchisedec purtroppo gravemente danneggiato dall’umidità.
Chiesa della Conversione di San Paolo
L’attuale chiesa parrocchiale, dedicata alla Conversione di San Paolo, è stata edificata su progetto dell’architetto Aldo Piantanida e consacrata il 27 maggio1970. La struttura è in travi di cemento armato a vista, mentre le pareti esterne sono rivestite in travertino dicromo. La luce entra all’interno da sei finestre in vetrocemento colorato e dalla lanterna del triburio ottagonale posto sopra l’altare maggiore. Il campanile, inglobato nel lato anteriore, sovrasta la porta centrale e porta un concerto di otto campane in Do maggiore fuse nel 1951.
Il soffitto è decorato da una tempera Gloria di San Paolo tra i quattro Evangelisti di Emilio Nembrini, quattro ovali diAntonio Cifrondi: i santi Pietro e Paolo e due Dottori della Chiesa e una Conversione di San Paolo di Gian Paolo Cavagnaprovenienti dalla chiesa vecchia. La parete absidale è decorata da un grande mosaico su bozzetto di Giuseppe Milesi: La Parusia del 1969. Il battistero è decorato da quattro pannelli: Allegoria del battesimo di Ignazio Nicoli, L’Esodo di Luigi Arzuffi, L’Uomo Nuovo di Angelo Capelli eRisurrezione di Giacomo Marra.
Villa Bigoni
Una menzione la merita anche la Villa Bigoni che, di origine ottocentesca, possiede un grande giardino a cui si accede tramite un imponente cancello in ferro battuto.
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