Almè

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Almè è un comune della provincia di Bergamo nell’area di Bergamo Hinterland. Situato tra l’imbocco della Val Brembana e la piana di Almenno, sulla sponda sinistra del fiume Brembo, dista circa 8 chilometri a nord-ovest dal capoluogo orobico Bergamo.

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Popolazione Residente
5.652 (M 2.746, F 2.906)
Densità per Kmq: 2.883,7
Superficie: 1,96 Kmq
Codici
CAP 24011
Telefonico Prefisso 035
Codice Istat 016005
Codice Catastale A214
Informazioni
Denominazione Abitanti almesi
Santo Patrono San Giovanni Battista
Festa Patronale 24 giugno
Etimologia (origine del nome)
Deriva da Almenno (in forma ridotta), che designa un “vasto territorio” o dal gallico lemos, olmo.
Cosa visitare ad Almè

Comuni Confinanti

 

MERCATO SETTIMANALE

Almè Via L. da Vinci mercoledi 41 Banchi

 

CENNI STORICI di Almè

I primi segni della presenza umana risalgono all’epoca preistorica, periodo al quale risalgono i resti di alcune abitazioni su palafitta rinvenuti sulle sponde del fiume Brembo.

In seguito il territorio venne interessato da piccoli insediamenti stabili di popolazioni appartenenti al gruppo dei Liguri, a cui subentrarono gli Etruschi nel periodo dell’età del bronzo ed i Galli Cenomani tra il V ed il IV secolo a.C. Questi caratterizzarono fortemente il territorio, inserendolo nel contesto dell’insediamento di Lemine.

Con il termine dell’impero romano il territorio visse un periodo di scarsa antropizzazione, terminato con l’arrivo della popolazione dei Longobardi nel VI secolo, che diede vita alla curtis lemennis, inserita nel ducato di Bergamo.

A questa popolazione subentrarono, a partire dall’VIII secolo, i Franchi, con i quali Lemine diventò un beneficiumentrando nell’ordinamento e nel costume feudale. Inizialmente i territori vennero dati in feudo ai conti Gisalbertini di Bergamo, a cui subentrò il vescovo di Bergamo, il quale in seguito li diede in gestione ai monaci della valle di Astino, come citato in documenti del 1234.

Il toponimo ebbe a formarsi in questi anni derivante dal nome della zona, Lemine, poi diventato Lemen in Plano e successivamente abbreviato in Almè.

Nel corso del XIV secolo il territorio venne interessato dalle violente lotte di fazione tra guelfi e ghibellini, con Almè schierato con questi ultimi e conseguentemente soggetto alle incursioni guelfe.

In quegli anni il borgo di Almè vide un progressivo ma inesorabile declino, e la sua importanza andò scemando già nelXIV secolo, dovuta al sempre minore utilizzo della strada per Lecco, favorita dal crollo del ponte della regina, avvenuto nel 1493.

Poco interessato dai regimi che si susseguirono nella provincia di Bergamo, passò alla Repubblica di Venezia nel XV secolo, con la quale terminarono gli scontri tra fazioni avverse, alla Repubblica Cisalpina nel 1797, al Regno Lombardo-Veneto nel 1815 ed infine al Regno d’Italia nel 1859, durante i quali venne più volte unito amministrativamente al vicino paese di Villa d’Almè, l’ultima delle quali avvenuta nel 1927, con la definitiva autonomia sopraggiunta soltanto nel 1948.

ITINERARI di Almè

Nel paese si possono ancora osservare alcuni scorci dall’alto contenuto storico: è il caso del quartiere del Borghetto, in cui sono ancora visibili segni di antiche fortificazioni, e della piazza San Fermo dove si trova un’antica torre risalente all’XI secolo.

In ambito religioso molto interessante è la vecchia chiesa parrocchiale, di cui si hanno notizie già nel XV secolo. Ampliata e ristrutturata nel corso del XVIII e del XIX secolo, è stata sconsacrata in seguito alla costruzione della nuova chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e Santa Maria Assunta, avvenuta nel 1956. Al suo interno si possono ammirare interessanti opere, tra cui spiccano dipinti di Carlo Ceresa e di Palma il Vecchio, appartenuti alla vecchia chiesa, nella quale suonano ancora le campane dal momento che l’attuale non è dotata di torre campanaria.

Infine degne di nota sono Villa Carnazzi e Villa Odoni-Mismetti, costruzioni signorili risalenti al XVIII secolo.

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INFORMAZIONI

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