DESCRIZIONE
Bergamo Città
Portale Web del Comune di Bergamo – Città Alta e Capoluogo Bèrghem (i spientàcc de sità) Bergamo Hinterland
L’abitato di Bergamo capoluogo di Provincia è suddiviso in due parti distinte, la «Città Bassa» e la «Città Alta» quest’ultima è posta in altitudine più elevata e ospita la maggioranza dei monumenti più significativi, mentre la Città Bassa – benché sia anch’essa di antica origine e conservi i suoi nuclei storici – è stata resa in parte più moderna da alcuni interventi di urbanizzazione.
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Popolazione Residente in tutta la Provincia | |
1.108.298 (M 548.643, F 559.655) Densità per Kmq: 407,0 Superficie: 2.722,86 Kmq |
Popolazione Residente a Bergamo | |
119.381 (M 55.809, F 63.572) Densità per Kmq: 3.014,7 Superficie: 39,60 Kmq |
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Codici | |
CAP | 24121-24129 |
ex CAP (non valido) | 24100 |
Telefonico | Prefisso 035 |
Codice Istat | 016024 |
Codice Catastale | A794 |
Informazioni | |
Denominazione Abitanti | bergamaschi |
Santo Patrono | Sant’Alessandro |
Festa Patronale | 26 agosto |
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MERCATI SETTIMANALI |
Bergamo | Piazzale Malpensata | lunedi | 252 Banchi |
Bergamo | Via Gemelli Località Redona | martedi | 20 |
Bergamo | Via Codussi | giovedi | 18 |
Bergamo | Piazzale della Scienza | giovedi | 8 |
Bergamo | Via Promessi Sposi | giovedi | 13 |
Bergamo | Piazza Cittadella | venerdi | 9 |
Bergamo | Viale Pasteur | venerdi | 25 |
Bergamo | Piazzale Goisis | sabato | 52 |
CENNI STORICI
CENNI STORICI
Il Congresso di Vienna, nel 1815, rende Bergamo parte del Regno Lombardo-Veneto, e capoluogo dell’omonima provincia.
Inizialmente gli austriaci vennero accolti come i restauratori dell’ordine, la città ricevette nel 1816 e nel 1825 la visita diFrancesco I.
Quando nel 1838 Ferdinando I d’Austria venne in visita alla città, accompagnato da oltre 200 fra duchi e nobili di ogni genere, vi fu una festa durata tre giorni con luminarie, spettacoli e cerimonie. In ricordo di questa visita furono innalzati i propilei di Porta Nuova e la strada che dalla stazione (non ancora esistente) saliva fino a Porta S. Agostino, fu chiamata Via Ferdinandea. All’epoca la città contava 30.000 abitanti.
Ormai Bergamo era costituita da due città: quella alta abitata dai nobili in ricchi palazzi e nella parte bassa i borghi: S. Leonardo, abitato dai commercianti, S. Antonio, Pignolo, S. Tommaso, S. Caterina. Nei quattro secoli di dominazione veneta l’arte, la pittura, la scultura, il gusto del bello erano di casa, ma solo nei palazzi dei ricchi, nelle chiese e negli edifici pubblici.
Per quello che riguardava invece il popolo i problemi erano molti: l’acqua potabile, i pozzi neri, le fognature che non esistevano e il problema dei rifiuti di ogni genere che causavano frequentemente il colera per colpa del quale ci furono 915 morti nel 1836 e 723 nel 1849. La popolazione aveva paura; non ci furono più feste, le osterie restavano vuote, la gente restava chiusa in casa. Gli ufficiali sanitari passavano con le carrette a ritirare i cadaveri e la campana a morto suonava in continuazione.
Il periodo di dominazione asburgica vede l’industrializzazione del territorio, anche grazie agli investimenti di famiglie austriache che si trasferiscono a Bergamo (Legler, Fritz, Von Wunster), introducono la coltivazione del baco da seta e impiantano filande e manifatture.
Nel marzo 1848, in contemporanea con le cinque giornate di Milano, oltre all’invio di aiuti a Milano, anche a Bergamo vi furono dei moti. La sera di venerdì 17 marzo, alcuni dimostranti si diressero verso il Sentierone fino alla caserma di Santa Marta (oggi presso la Torre dei Caduti), ma furono subito dispersi. La manifestazione si ripropose, più grande ancora, il giorno successivo, e la guarnigione austriaca dovette allontanarsi. In città arrivarono Garibaldi, per prepararne le difese, e Mazzini, che tenne un discorso in Piazza della Legna (piazza Pontida). Tornarono però anche gli austriaci in numero maggiore: i patrioti bergamaschi dovettero rifugiarsi in Svizzera, coloro che rimasero furono fatti prigionieri e giustiziati nel cortile della Rocca o alla Fara.
La ferrovia arriva a Bergamo nel 1857. La via Ferdinandea (oggi viale Vittorio Emanuele II) collega la stazione con la Città Alta.
L’Unità d’Italia e Bergamo Città dei Mille
Agguato dei Cacciatori delle Alpi ad un convoglio austriaco a Seriate nel giugno 1859
L’8 giugno 1859 Giuseppe Garibaldi fa il suo ingresso nella città, ponendo fine al dominio austriaco. Porta San Lorenzo, da cui passò, venne ribattezzata Porta Garibaldi. Nel 1859, in seguito alla seconda guerra d’indipendenza, la Pace di Zurigo dispose l’annessione di Bergamo e di gran parte della Lombardia al Regno di Sardegna. Il governo sardo emanò il Decreto Rattazzi, che ridisegnava la suddivisione amministrativa del regno. La provincia di Bergamo fu ridotta, con il passaggio della Val Camonica alla provincia di Brescia. Il 22 agosto 1859 Vittorio Emanuele II visitava Bergamo: Città Alta fu illuminata a giorno da ben 50.000 fiaccole.
L’anno successivo 174 bergamaschi partono con Garibaldi nella Spedizione dei Mille, dando ottima prova di sé, come testimoniò lo stesso Garibaldi con una lettera da Caprera del 10 febbraio 1864 indirizzata all’allora sindaco Camozzi.
Le cronache dell’epoca raccontano che i preti delle valli dissuasero molti altri giovani dal partire con le camicie rosse di Garibaldi.
ITINERARI DI BERGAMO
La città di Bergamo è divisa in due parti distinte, la Città Alta (Sìta Ólta), il centro storico cinto da mura, e la Città Bassa (Sìta Bàsa), la parte moderna.
Bergamo si trova in territorio pedemontano, laddove l’alta pianura lascia spazio agli ultimi colli delle prealpi Orobie, a metà strada tra i fiumi Brembo e Serio. Il nucleo antico della città viene fondato proprio sui colli.
Di origine medievale, la città di Bergamo è un vero e proprio libro di storia a cielo aperto. Fondata dalla popolazione pre-celtica degli Orobi, venne in seguito conquistata dai Galli guidati da Brenno (nel 390 a.C). Oggi la città presenta divisa in due parti: la Città Alta, costruita in cima a un colle, e la Città Bassa, di epoca più recente, che si è sviluppata a partire dai quei “borghi fuori le mura” che dal Quattrocento in poi hanno avanzato, dalle pendici della collina, fino alla pianura.
Di conseguenza, partendo dalla stazione della ferrovia e risalendo verso la città alta, si ha l’occasione di fare una vera e propria passeggiata indietro nel tempo, dagli edifici di una città moderna ai palazzi ottocenteschi, per poi iniziare a salire verso le stradine del borgo che conservano l’aspetto barocco. A questo punto, si lascia la Città Bassa e lungo una romantica passeggiata che costeggia le antiche mura si sale verso l’antica cittadella Medievale.
Il nucleo antico
Piazza Vecchia raccoglie da un lato il palazzo della Ragione, costruito nel XII secolo ma poi rimaneggiato nei secoli successivi, e alla sua sinistra il palazzo del Podestà, simbolo del potere veneziano sulla città, costruito nel XIV secolo ma affrescato dal Bramante nel 1477 (i resti di questi affreschi sono oggi custoditi nella Sala delle Capriate del Palazzo della Ragione).
Mura cittadine
È d’obbligo una passeggiata attorno alle mura della città: dalla cinquecentesca Porta Sant’Agostino, sormontata dal leone di Venezia, a Porta Sant’Alessandro, nei cui pressi sorge la cittadella voluta dai Visconti nel XIV secolo, fino a Porta San Giacomo, costeggiando i baluardi che rafforzavano la cerchia delle mura.
Bergamo Alta e le sue fontane
Si parte dalla cinquecentesca fontana di Sant’Agostino, di fronte alla porta omonima, che completa il monumentale accesso alla città, come la bella fontana settecentesca posta al centro di piazza Vecchia ne completa la prospettiva. Ma all’interno della città ci sono molte altre fontane di origine medioevale, come quelle fontane di Osimano, di San Michele al Pozzo Bianco, di Porta Dipinta, di via Colleoni, la cosiddetta Fonte Seca o il Fontanone Visconteo, un’antica cisterna diventata alla fine del Settecento il basamento dell’Ateneo.
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VIDEO
Numeri utili GENERALI
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112 |
Polizia Stradale |
035.276.300 |
Polizia di Stato |
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800.014.929 |
Emergenza Sanitaria |
118 |
Guasti fognature, acqua e gas |
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035.455.51.11 |
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